LA MALATTIA MENTALE e iL RECUPERO DELL’IO - Meeting di Rimini

Sedatemi, Non Capisco, Perchè sono Così?

Questa esperienza è stata già ampiamente trasmessa nell’istruzione di specialisti, infermieri, medici di famiglia e colleghi che ci vengono a trovare da tutto il mondo. In quelle situazioni cliniche caratterizzate da disturbi del pensiero, quelle che Munch ha "schivato" attraverso la sua arte, l'esperienza mentale non può passare dall'allucinazione al sogno, trasformare gli elementi b attraverso una funzione a in oggetti pensabili, in primo luogo sognabili; questi restano come elementi indigeribili, in uno stato di scissione in cui l'esperienza viene registrata "da una parte del soggetto che 'sa e vede tutto' ma non sente; e un'altra parte che 'soffre' ma 'non capisce' ed è 'impotente' e 'inerme' nel suo muto dolore", come dice ancora Borgogno parafrasando l'eccezionale Ferenczi del Diario clinico. Questo diverso destino sembra in molti casi determinato dalla presenza svuotante della "madre morta", buco mentale che priva delle funzioni basali e minimali affinchè l'esperienza della separazione e dell'individuazione dall'oggetto primario divenga tollerabile. Sono atomoxetine 18mg ancora un bel po’ vittima delle aspettative, non degli altri, ma le mie sulle cose, e quindi quando mi aspetto che una cosa vada in un certo modo e poi non funziona, sono una che facilmente si scontra con la realtà, infatti mi lamento tantissimo, mi sembra sempre una catastrofe, odio tutto e odio tutti, mi lascio molto prendere dall’ “eh vabbè, e allora moriremo!

Ancora Green, in questo splendido saggio, nota come il primo movimento appariscente di questo dramma sia di natura preconscia, e cioè il disinvestimento dell'oggetto. Per il bambino la scomparsa della madre viene tradotta in una colpa, "legata alla sua maniera di essere, piuttosto che a qualche desiderio proibito; di fatto gli viene proibito di essere" (Green, 1980, p.277). L'ambiente così funziona veramente solo da specchio, che rimanda al mittente, immodificata, l'immagine che gli viene proposta. Queste situazioni così gravemente mortificanti, come anche quelle di cui ha parlato recentemente Ruth Barnett (1997), di separazioni e orrore innominabile, riguardante i bambini ebrei profughi in Inghilterra e drammaticamente separati dalle famiglie destinate all'eccidio, non abbisognano purtroppo solo di condizioni storiche particolari e, speriamo, irripetibili, ma possono riprodursi nella vita dei singoli, quando l'assenza di amore per la vita di certe condizioni di follia, si riversa anche sui figli. Perché il bambino possa vivere liberamente e elaborare il proprio sadismo verso le figure genitoriali, è necessario che queste non vengano realmente distrutte, sopravvivano agli attacchi; il legame dei genitori che si rivela fecondo, come nel caso dei genitori di Munch, produce tanta gelosia, per la nascita di tutti i fratelli, ma anche tanta fiducia che questi attacchi non sterilizzino la coppia.

Il volto di Sophie viene così a rappresentare il proprio volto non visto dalla madre. Ciò rappresenta una problematica particolare, dato che alcuni gravi disturbi mentali sono caratterizzati dalla mancanza di consapevolezza del proprio disturbo mentale (anosognosia). Il ricordo deve trovare il proprio senso nel suo collocarsi in una prospettiva storica dello sviluppo del Sè. Ecco allora come si possa tracciare una linea di separazione tra gli opposti di un Io costituito dalle informazioni che provengono dai vari organi di senso, ed un Io invece solo immaginato, protagonista del film della nostra mente; e forse è proprio questo lÂ’Io che il buddismo insegna a dissolvere, quellÂ’Io che Lacan descrive come “malattia mentale dellÂ’uomo”. La scena della morte della madre e il suo configurarsi come una scena vista allo specchio riporta ad una fondamentale funzione materna che si interrompe drammaticamente lasciando il bambino solo con la sua angoscia impensabile: esattamente quella che Winnicott descrive così efficacemente e poeticamente nel capitolo di Gioco e realtà su "La funzione di specchio della madre". La fonologia comprende la prosodia (o studio dell'intonazione e dell'accento in funzione distintiva); l'oristica (studio di come avviene la demarcazione dei significanti) e la fonematica (studio dell'organizzazione dei fonemi). Il concetto di invecchiamento ottimale nello studio includeva l’assenza di problemi di memoria, di malattia mentale e di dolore invalidante, più un adeguato supporto sociale.

Non possiamo riproporre modelli che pretendono di curare la malattia senza prendersi cura delle persone. Alcune associazioni, come ad esempio quella tra disturbi dell’umore e malattie circolatorie, sono risultate particolarmente pronunciate (incidenza del 40,9% nell’arco di un periodo di 15 anni nelle persone con diagnosi psichiatrica, contro un’incidenza del 32,6% nel gruppo di controllo). Le prove per i farmaci e le strategie psicologiche specifiche nella terapia sono spesso basate su un’accurata diagnosi psichiatrica. Terapia narrativa Come vengono trattate le malattie mentali? clomipramine farmacia on line a buon mercato La morte reale della madre si può così sovrapporre a momenti in cui per il piccolo Edvard la madre era come morta in quanto assorbita dalla nascita dei tre fratelli. Ponendosi tra Kraepelin e Freud, Bleuler ha cercato di sanare una frattura che a quasi un secolo di distanza dalla pubblicazione di Dementia praecox o il gruppo delle schizofrenie continua a dividere il mondo della psichiatria, il quale tuttora oscilla tra Kraepelin e Freud, tra biologia e psicologia, tra cervello e mente, tra psicofarmaci e psicoterapia. Un'altra differenza fra i tre gruppi di teorie è che le prime due intervenendo nell'intrasoggettivo, tendono a trattare significativamente la funzione mnestica (la memoria) e dunque il passato dell'individuo, mentre la terza elude sostanzialmente il trattamento diretto delle variabili del passato e tratta prevalentemente l'attuale e il qui-e-ora, sia come situazioni presenti di vita, che come emozione ed esperienza vissuta nell'immediato.

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